







MOTIVAZIONE
Critico, operatore, aiuto regista, sceneggiatore, regista televisivo, approda alla regia cinematografica regalando al pubblico film come Porte aperte, Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, La tenerezza. Da dietro la macchina da presa guarda i suoi attori studiandoli, mettendoli alla prova e alla stregua di un direttore d’orchestra li plasma, li trasforma, li sublima nel loro ruolo. Creando così grandi emozioni, regalandoci opere potenti e personali. Insegna al Centro Sperimentale. Anche autore di Il vizio del cinema, Un film che si chiama desiderio, Politeama.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Gianni Amelio è nato in Calabria e solo dopo
aver studiato filosofia all’Università di
Messina, nel 1965, si trasferisce a Roma, dove
inizia a lavorare come aiuto regista. Dopo
una lunga attività televisiva, esordisce
nella regia cinematografica nel 1982 con
Colpire al cuore. È vincitore di numerosi premi
internazionali, tra i quali tre premi EFA
per il miglior film europeo per Porte Aperte
nel 1990, Ladro di bambini nel 1992, Lamerica
nel 1994 e un Leone d’oro alla Mostra
di Venezia con Così ridevano nel 1998. Oltre
i film sopracitati, per il cinema ha diretto: La
tenerezza (2017), Felice chi è diverso (2015),
L’intrepido (2013), Le premier homme
(2011), La stella che non c’è (2006), Le chiavi
di casa (2004), I ragazzi di via Panisperna
(1988). Per la televisione: La terra è fatta così
(2000), Poveri noi (1999), Non è finita la
pace, cioè la guerra (1996), I velieri (1983),
Il piccolo Archimede (1979), Effetti speciali
(1979), La morte al lavoro (1978), Bertolucci
secondo il cinema (1976), La città del sole
(1973), La fine del gioco (1970). Ha scritto: Il
vizio del cinema (2004), Un film che si chiama
desiderio (2007), Politeama (2017).
MOTIVAZIONE
Appassionato di cinema fin dall’infanzia, inizia giovanissimo a frequentare gli studi di Cinecittà. Si cimenta prima con ottimi risultati nella produzione pubblicitaria per poi approdare al grande cinema con la sua Lotus Production, credendo in registi diventati di culto come Paolo Genovese e vantando ai David di Donatello vittorie e numerosissime nomination.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Marco Belardi, classe 1973, è fondatore e
amministratore unico di Lotus Production,
produzione cinematografica e televisiva nata
nel 2004 e dal 2014 acquisita da Leone Film
Group, di cui rappresenta la divisione produttiva
per i film italiani.
Tra i film prodotti da Marco Belardi troviamo
Immaturi, Immaturi – Il viaggio, Tutta colpa
di Freud e Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese,
Italiano medio di Maccio Capatonda,
Il Professor Cenerentolo di Leonardo Pieraccioni,
La pazza gioia di Paolo Virzì. Per la
televisione andrà in onda a breve Immaturi –
la serie diretta da Rolando Ravello. Al momento
la Lotus è impegnata nel lancio del
nuovo film di Paolo Genovese, The Place, distribuito
da Medusa Film, e nella produzione
del nuovo film di Gabriele Muccino A casa
tutti bene.
MOTIVAZIONE
Lascia la Sicilia per studiare recitazione a Roma. Debutta in una serie televisiva, cui ne seguono molte altre. Il suo primo film, Cuori puri, viene selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2017, ricevendo ottimi riscontri dalla critica nazionale ed internazionale. In tempi “straordinariamente condensati ha saputo essere al posto giusto nel momento esatto, presentandosi puntuale all’appuntamento con un destino al quale, seppure inconsapevolmente, non si può dire di no.”.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Selene Caramazza fin dai primi anni della
scuola dimostra una determinata attitudine
alla recitazione che la porta a partecipare a
numerosi progetti teatrali della sua città, entrando
a far parte di una compagnia amatoriale
e studiando danza moderna. Finito il liceo
parte per Roma, dove si iscrive al “Teatro
Azione”, la scuola di recitazione fondata e
diretta nel 1983 da Isabella Del Bianco e
Cristiano Censi. Dopo poco inizia a partecipare
a diversi casting ma solo dopo aver trovato
un’agenzia si avvicina alla sua passione:
recitare.
Nel 2015, a 21 anni, debutta sul piccolo
schermo nella serie tv di Rai 1 Catturandi -
Nel nome del Padre; subito dopo arrivano, in
rapida successione, Squadra antimafia 7 e
Squadra antimafia 8 per Mediaset, Don Matteo
10, Il bello delle donne - alcuni anni dopo
e Provaci ancora prof 7 nuovamente in
Rai.
Tra un set e l’altro, continua ad approfondire
il mestiere dell’attore, frequentando laboratori
sia teatrali che cinematografici, studiando
persino il comportamento degli animali
seguendo un metodo utilizzato da molti artisti,
tra cui Dustin Hoffman.
Nel maggio del 2017 arriva il debutto sul
grande schermo con Cuori puri, opera prima
di Roberto De Paolis, film selezionato alla
Quinzaine des Réalisateurs del Festival di
Cannes 2017. Per l’interpretazione di Agnese,
una ragazza diciottenne, cresciuta con
una madre molto religiosa, Selene Caramazza
riceve ottimi riscontri dalla critica nazionale
e internazionale e buoni incassi per un
film a basso budget.
MOTIVAZIONE
Il suo mondo è fatto di tutto ciò che può e deve arrivare. Di sé dice di non essere un attore, che si è “ritrovato” a fare l’attore. Ha al suo attivo Il permesso – 48 orefuori di Claudio Amendola, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, La terra dell’abbastanza dei Fratelli D’Inocenzo e per la televisione Immaturi – La serie di Rolando Ravello. Tanto é bastato per lasciare un segno, una traccia che consigliamo di seguire attentamente.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Andrea Carpenzano è nato 22 anni fa a Lugo.
Cresciuto a Roma, durante l’ultimo anno
del liceo viene scoperto per caso e successivamente
scelto da Francesco Bruni come
giovane protagonista del film Tutto quello
che vuoi, ruolo per il quale riceve, tra gli altri
riconoscimenti, la Menzione speciale Premio
Biraghi ai Nastri d’argento 2017.
Nello stesso anno lavora al cinema con la regia
di Claudio Amendola nel film Il permesso
- 48 ore fuori, ed è protagonista per i fratelli
D’Innocenzo nel film La terra dell’abbastanza,
prossimamente in uscita.
In TV lavora con Rolando Ravello in Immaturi
- La serie, di prossima programmazione.
MOTIVAZIONE
Innovatrice: ha portato nella comicità un personaggio femminile che prima non c’era: la donna che ha potere, il clown bianco, libera, indipendente e che non ha bisogno dell’uomo. Anche straordinaria interprete drammatica. Vince due David di Donatello con Monicelli e Verdone. Due anni fa è finalmente tornata a calcare il palcoscenico, dopo una lunga assenza.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Athina Cenci esordisce nel mondo dello
spettacolo coi Giancattivi, che raggiungono
la celebrità con la formazione che comprende
Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti
nella trasmissione RAI Non Stop. Il loro esordio
al cinema è nel 1982 con Ad ovest di Paperino,
e successivamente con lo spettacolo
Comic box. Era una notte buia e tempestosa...
(1985) fu l’ultimo loro lavoro come
gruppo.
Cenci inizia quindi la sua carriera solista e
vince due volte il David di Donatello come
migliore attrice non protagonista per Speriamo
che sia femmina (1986), di Mario Monicelli
e Compagni di scuola (1988) di Carlo
Verdone.
Recita in Caramelle da uno sconosciuto,
Benvenuti in casa Gori, Ritorno a casa Gori
e I miei più cari amici, Jack Frusciante è
uscito dal gruppo e varie serie TV tra cui Il
coraggio di Anna, Delitti privati, Dio vede e
provvede e Il mastino.
Ha condotto diversi varietà televisivi: su Italia
1, nel 1989 la trasmissione satirica Emilio;
poi nel 1993 prima su Telemontecarlo Tre
donne intorno al coro assieme ad Alba Parietti
e Susanna Agnelli e poi su Rai 3 il varietà
comico Cielito lindo assieme a Claudio
Bisio.
Interpreta la pièce teatrale La donna gigante
di Lidia Ravera.
Nell’agosto 2015 torna in teatro da protagonista,
con un nuovo spettacolo liberamente
tratto dal testo de La voce umana di Jean
Cocteau.
MOTIVAZIONE
Laureata in antropologia. Produttrice, regista e sceneggiatrice. Collabora con Joaquim Jordà e Louis José Guerin. Dal teatro approda con Wiseman al documentario cinematografico. Premio Solinas nel 2014. Nel 2017 con il suo Liberami, un documentario unico e interessante riceve la candidatura come miglior documentario per il David di Donatello, i Globi d’oro e i Nastri d’argento, vincendo il Premio Miglior Film in Orizzonti a Venezia 73, il Miglior Documentario al Festival del cinema di Madrid ed il Doc.it Award.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Nata a La Spezia, si laurea in Antropologia a
Firenze dove lavora per alcuni anni nel teatro-
danza con il gruppo russo Derevo e dove
fonda un collettivo teatrale. Frequenta il Master
europeo di documentario di creazione a
Barcellona, dove collabora come aiuto sceneggiatrice
con Joaquim Jordá e Louis José
Guerin. Scrive e dirige i cortometraggi Close
Up prodotto dal teatro della Limonaia di Firenze
e Il suicidio perfetto prodotto dagli Studios,
Tiburtina.
È produttrice, autrice e regista de Il lato grottesco
della vita (2006), premiato al Torino
film festival 2006 (premio Cipputi, premio
Avanti), all’Etno film fest (miglior documentario),
selezionato da numerosi festival fra cui
Premio Libero Bizzarri, San Paulo International
Film Festival, Uruguay film festival, distribuito
da RAI 3 e Cult.
È autrice e regista di Housing (2009) prodotto
da B&B film e RAI CINEMA, selezionato a
Locarno film festival, Torino Film festival,
CHP Rotterdam, HotDocs Toronto, Marfici
Argentina, Thessaloniki film festival, DoxBox
Siria, distribuito da RAI 1 e RAI 5.
Insegna regia documentaria in varie scuole.
È autrice e regista di Liberami prodotto da
Mir cinema e Raicinema, che vince il premio
Solinas, miglior documentario per il cinema
2014, Premio Orizzonti come miglior film
alla Mostra del Cinema di Venezia 2016, Miglior
documentario al Festival del cinema di
Madrid, Doc It award come miglior documentario,
nominato come miglior do cu mentario
per i Nastri d’argento 2017, Globi d’oro
2017 e David di Donatello 2017 e come miglior
documentario europeo agli EFA 2018.
Liberami è distribuito da Iwonder in Italia e
da True Colors in Giappone, Stati Uniti, Canada,
Inghilterra, Polonia, Israele, Estonia e
Francia.
MOTIVAZIONE
Nascono artisticamente nel 1993. Palermitani doc, portano alta la loro sicilianità su televisione, cinema e teatro, diventando i Golden Boy della comicità italiana.
Da 13 anni, consecutivi, conducono Striscia la notizia. Attori, autori, registi, sceneggiatori, sono stati anche immortalati nelle spoglie dei comici Caraffa e Cappone in una storia sul celebre Topolino. Il loro sesto film L’ora legale, campione di incassi, ha regalato loro numerosissimi premi.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Ficarra e Picone sono un duo comico, nato artisticamente
nel 1993. Siciliani doc, debuttano
in tv nel 1999, quando prendono parte a Gnu,
su Rai Tre. L’anno successivo, sempre su Rai
Tre, sono su Zero a zero di Gennaro Nunziante,
mentre nel 2001 è la volta de L’ottavo
nano, di Serena Dandini e Corrado Guzzanti
su Rai Due. Un anno fortunato, che li
vede anche protagonisti su Tele +, che decide
di trasmettere lo spettacolo di teatro-cabaret
Vuoti a perdere, di cui sono anche autori.
Nel 2001 esce nelle sale Nati stanchi, il primo
film di Ficarra e Picone (Rodeo Drive e Rai
Cinema). Tra il 1999 e il 2002 girano l’Italia
con lo spettacolo teatrale Vuoti a perdere.
Nel 2003, arriva lo spettacolo teatrale Diciamoci
la verità, con la regia di Giambattista
Avellino. Il 2003 è l’anno fortunato del duo
che raggiunge una vasta popolarità grazie a
una coppia di personaggi, i siciliani “nati stanchi”,
che chiacchierano svogliatamente affrontando
problemi sia familiari sia dell’Italia
intera, proposti con grande successo a Zelig
Circus.
È del 2005 la tournée che certifica la loro
maturazione artistica con lo spettacolo Sono
cose che capitano, sold out in tutti i teatri
d’Italia.
Ad aprile 2005 fanno il loro esordio come
conduttori, per una settimana, dietro il bancone
di Striscia la notizia, e da allora sono
ancora tra i conduttori del tg satirico firmato
da Antonio Ricci. Nella stagione 2005 sono
incontrastati protagonisti di Zelig Circus. Alla
fine dello stesso anno vanno in prima serata
su Canale 5 per due venerdì con il loro
primo “two man show” Ma chi ce lo doveva
dire, che ottiene un grande successo di auditel
e critica.
Nel 2007 partecipano come ospiti alla seconda
serata del Festival di Sanremo, condotto
quell’anno da Pippo Baudo e Michelle
Hunziker. A marzo esce il loro secondo film
Il 7 e l’8 che li vede protagonisti e registi
(con Giambattista Avellino). La pellicola ottiene
10 milioni d’incasso.
A marzo 2009 esce il loro terzo film La Matassa,
che registra un incasso totale di 9 milioni
di euro. Nel settembre dello stesso anno,
sono tra gli attori protagonisti del film di
Giuseppe Tornatore Baarìa, dove per la prima
volta recitano separatamente in ruoli non
comici.
Dopo quattro anni di assenza dalle scene
teatrali, tornano da ottobre 2010 nei piccoli
teatri d’Italia a testare e rodare il loro nuovo
spettacolo Apriti cielo.
Nell’edizione 2011 di Zelig Circus portano
in scena due avvocati: Angelino e Niccolò.
A febbraio 2011 tornano al cinema nel nuovo
film di Fausto Brizzi Femmine contro Maschi.
Nel novembre del 2011 sono i registi e
attori protagonisti del loro quarto film, Anche
se è amore non si vede, che riconferma
il successo del duo comico al cinema. Tornano
anche al teatro con lo spettacolo Apriti
cielo, che debutta al Teatro Ambra Jovinelli
di Roma il primo marzo 2012.
Il 6 novembre 2014 esce nelle sale Andiamo
a quel paese, e ottiene uno straordinario successo
al botteghino.
È del gennaio 2017 il loro sesto film L’ora legale,
che ha messo d’accordo pubblico e critica,
conquistando la vetta del box office e
che ha regalato loro numerosi premi (tra i
tanti, il Nastro d’argento Miglior Commedia,
Ciak d’oro miglior commedia).
MOTIVAZIONE
Giornalista, critico cinematografico, autore televisivo, scrittore. Tra gli autori e conduttori, fin dalla prima puntata nel 1994, di Hollywood Party su Radiotre. Membro autorevole di Comitati, Commissioni, Premi e Giurie di Festival e Istituzioni Governative, è stato anche Conservatore della Cineteca Nazionale.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Giornalista e critico cinematografico è uno
degli autori e conduttori del programma
quotidiano di Radiotre Hollywood Party fin
dalla prima puntata del 1994. Fa parte del
comitato di direzione del Bif&st di Bari. È
consulente editoriale del Tuscia Film Fest (Viterbo)
e dell’Italian Film Festival (Berlino).
Dal 2009 collabora con il Goethe Institut.
Dal 2007 al 2014 con Marco Bellocchio è
stato condirettore del Bobbio Film Festival.
Dal 2009 al 2012 è stato Conservatore della
Cineteca Nazionale. Per oltre venti anni ha
collaborato con la Mostra del cinema di Venezia
(consulente nella commissione di Selezione,
curatore di sezioni e di retrospettive,
direttore della Settimana della Critica).
Come autore televisivo ha firmato, tra gli altri
programmi, tre edizioni della Notte degli
Oscar, l’edizione 2015 del David di Donatello
e l’edizione 2015 e 2016 degli EFA. Dal
2017 è giurato di “Scrivere di Cinema - Premio
Alberto Farassino”.
Ha realizzato due monografie video dedicate
a Roberto Benigni e Francesco Nuti.
Ha scritto monografie su Robert Altman, Roman
Polanski, Nanni Moretti.
Ha curato i seguenti volumi: Con Pier Paolo
Pasolini; Hollywood Party; Sull’industria cinematografica
italiana; Marilyn Monroe; Nick’s
Film; Tutti i film di Fassbinder; Gli anni Ottanta
del cinema; Il cinema di Kenji Mizoguchi;
Il cinema delle Repubbliche asiatiche sovietiche;
Il contrasto, il ritmo, l’armonia. Il cinema
di Satyajit Ray; Il rito, la rivolta. Il cinema
di Nagisa Oshima;
Doppio schermo (cinema e tv); Carlo
Verdone. L’insostenibile leggerezza della
malinconia; Toni Servillo. L’attore in più; Sergio
Castellitto. Senza arte né parte.
MOTIVAZIONE
Titolare della T.N.A., una fra le più attive agenzie di rappresentanza di artisti. Presidente della L.A.R.A. – Libera Associazione Rappresentanti di Artisti. Ha modellato da se stessa la filosofia della sua agenzia, incoraggiando il lavoro di squadra, il gusto per l’intraprendenza personale e la passione per il nuovo, occupandosi a tutto campo di Cinema, Televisione e Teatro.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Moira Mazzantini nasce a Tangeri nel 1957
dalla pittrice irlandese Anne Donnelly e dallo
scrittore Carlo Mazzantini. Studia Cinematografia
ed Etnomusicologia all’Università
La Sapienza di Roma e consegue la laurea
con una tesi sul jazz modale. Nel 1984 fonda
con Alessandro Pellegrini la T.N.A. – cui
si unisce nel 1994 Graziella Bonacchi – una
fra le più attive agenzie di rappresentanza di
artisti in Italia, di cui è oggi unica titolare.
Dal 1986 al 1997 è stata rappresentante
esclusiva italiana della ICM International
Creative Management. Ha collaborato attivamente
a progetti di finanziamenti di film
europei tra i quali La cameriera del Titanic e
Volaverunt di Bigas Luna, Domani di Francesca
Archibugi, Il gioco di Ripley di Liliana
Cavani, una coproduzione tra l’Italia e l’Inghilterra
(Fine Line Features) e Non essere
cattivo di Claudio Caligari.
Per Venuto al mondo Moira Mazzantini ha
ricevuto crediti come “produttore associato”.
Nel 2005, per il primo mandato, e attualmente,
è Presidente della L.A.R.A. – Libera
Associazione Rappresentanti di Artisti.
MOTIVAZIONE
Napoletano. Sceneggiatore, giornalista, scrittore. Premio Strega nel 2001. Professore di ruolo fin dagli anni Sessanta, è stato anche visiting Professor alla Georgetown University di Washington. E’ nel 1995 che il grande pubblico lo ha conosciuto e cominciato ad amare grazie a La scuola di Daniele Luchetti. La sua voce sa prendere corpo con quella rara naturalezza ben articolata, che trova il suo senso lasciandosi raccontare.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Domenico Starnone nasce a Napoli, dove si
laurea in Lettere. Si trasferisce a Roma dove
è redattore delle pagine culturali del quotidiano
Il Manifesto. Esordisce come narratore
nel 1987 con Ex cattedra, racconto di un anno
scolastico. Dal 1992 al 1997 tiene una
rubrica settimanale sul Corriere della sera, e
collabora con vari giornali.
Nel 2001 vince il Premio Strega per il romanzo
Via Gemito. Riceve inoltre vari premi
letterari per le sue opere (premio Napoli,
premio selezione Campiello, premio Flaiano,
premio Carige, premio Isola d’Elba, premio
Comisso, premio Taormina), ultimo dei
quali il premio The Bridge Book Award per il
romanzo Lacci. Dai suoi libri sono stati tratti
i film La scuola di Daniele Luchet ti, Denti
di Gabriele Salvatores, Auguri professore di
Riccardo Milani, e la serie televisiva Fuoriclasse.
Bibliografia: Ex cattedra, 1987; Il salto con le
aste, 1989; Segni d’oro, 1990; Fuori registro,
1991; Sottobanco. Comitato di svalutazione,
1992; Eccesso di zelo, 1993; Denti, 1994;
Solo se interrogato. Appunti sulla maleducazione
di un insegnante volenteroso, 1995; La
retta via. Otto storie di obiettivi mancati,
1996; Via Gemito, 2000; Labilità, 2005; Ex
cattedra e altre storie di scuola, 2006; Prima
esecuzione, 2007; Spavento, 2009; Fare
scene. Una storia di cinema, 2010; Autobiografia
erotica di Aristide Gambia, 2011; Lacci,
2014; Scherzetto, 2016.
Si è occupato del rapporto tra oralità e scrittura
nell’insegnamento dell’italiano, e ha
scritto saggi su Mark Twain, Henry James, Joseph
Conrad, John Fante, Raymond Carver,
Edmondo De Amicis, Ugo Foscolo, Federigo
Tozzi, Luigi Meneghello, Raffaele La Capria.
MOTIVAZIONE
Balla da tutta una vita, per lei ogni istante è danza con la voglia di dare sempre una interpretazione personale. Le prime lezioni a 4 anni, a 12 anni lascia Palermo per studiare all’Accademia di danza classica Princesse Grace di Montecarlo diretta da Marika Bresobrasova; prima tournée con Roland Petit, a 14 anni è all’Opèra di Parigi dove si svolge la sua carriera fino a diventarne nel 2013, prima italiana, l’étoile ! Direttrice dal 2015 del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ha calcato i palcoscenici tra gli altri del Bolshoi e del New York City Ballet. Anche attrice con Ficarra e Picone.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Nata a Palermo, inizia a studiare danza classica
all’età di 4 anni con Marisa Benassai.
Continua i suoi studi a Montecarlo, Cannes
e, a 14 anni, è la prima italiana ad essere
ammessa all’Opéra di Parigi, dove a soli 22
anni diventa Première Danseuse, interpretando
le creazioni dei più grandi maestri della
coreografia tra cui Roland Petit, Pina
Bausch, William Forsythe, John Neumeier.
Esordisce in televisione a 12 anni in un programma
condotto da Pippo Baudo. Nel 2007
esordisce come attrice protagonista nel film
Il 7 e l’8 di Ficarra e Picone e nel 2009 affianca
Paolo Bonolis alla conduzione del Festival
di Sanremo.
Nell’autunno dello stesso anno Vasco Rossi
la sceglie come interprete ideale, per il suo
nuovo video “Ad ogni costo”.
La Casa Editrice Rizzoli presenta a novembre
2009 la sua autobiografia “Un angelo sulle
punte”, in cui Eleonora racconta il suo straordinario
percorso che “l’ha portata proprio
dove voleva essere”.
Il 31 dicembre 2009 corona un altro sogno:
ballare in occasione del concerto di capodanno
a Vienna trasmesso in mondovisione
con i costumi disegnati appositamente per
lei da Valentino.
Dal 2009 al 2011 è consulente artistica del
Teatro Petruzzelli di Bari, per il rilancio dello
storico teatro.
Il Presidente Sarkozy la nomina, nel maggio
del 2010 con un decreto, “Chevalier dans
l’ordre national du mérite” per ricompensarla
del suo impegno al servizio dell’Opéra e
della Francia.
Nel 2013, è la prima italiana ad essere nominata
Danseuse Etoile de l’Opéra de Paris.
Ad aprile 2015 viene nominata Direttrice del
Balletto del Teatro dell’Opera di Roma.
È la voce italiana di Odette, la maestra di
ballo nel film di animazione franco-canadese
“Ballerina” del 2016.
MOTIVAZIONE
Intraprendente imprenditore “delle culture” protegge, promuove e traduce quella che per lui è letteratura di alta qualità, soprattutto nordamericana. Nel 1994 è cofondatore di Minimum Fax e da allora non ha mai smesso, informando, di sorprendere emotivamente, stilisticamente e strutturalmente. Anche produttore, con Minimum Fax Media, de La guerra dei cafoni che ha ricevuto riscontri molto positivi anche a livello internazionale.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Minimum fax nasce nel 1992 come rivista
letteraria distribuita via fax. Dopo quella breve
esperienza nel 1994 Daniele Di Gennaro
fonda insieme a Marco Cassini minimum fax, riuna
casa editrice indipendente legata alla
narrativa contemporanea nordame ricana. È
la prima casa editrice al mondo a tradurre
fuori dagli USA le opere di David Foster Wallace,
e con lui Colson Whitehead, Rick Moody,
Jonathan Lethem, Shelley Jackson, A.M.
Homes, Sam Lypsite, David Means, David
Saunders, e molti altri. Il lavoro sulla narrativa
italiana ha portato alla pubblicazione
d’esordio di autori come Giorgio Vasta, Giordano
Meacci, Valeria Parrella, e di tre degli
ultimi quattro vincitori del premio Strega:
Francesco Piccolo, Nicola Lagioia e Paolo
Cognetti, per un totale di più di 900 titoli in
23 anni di attività.
La ricerca si estende col passare degli anni
ai “classici contemporanei” che ha portato
alla pubblicazione dell’opera omnia di Raymond
Carver, Richard Yates, Bernard Malamud,
Walter Tevis, Francis Scott Fitzgerald.
Infine collane su cinema, musica, saggi letterari
e di impegno civile.
Il percorso si è sviluppato nel tempo come
progetto fondato sulla qualità della scrittura:
partendo dalla ricerca editoriale Minimum fax
è passata quindi all’organizzazione di festival,
di master universitari sui mestieri della cultura,
alla produzione di serie tv (Bookshow per SkyArte,
L’attimo fuggente per Rai5), documentari,
teatro, campagne pubblicitarie. Dal
2005 Di Gennaro diventa produttore audiovisivo
con Minimum Fax Media, il cui ultimo
film in uscita La guerra dei cafoni ha vinto il
Festival del Cinema di Frontiera di Marzamemi,
il premio del pubblico allo Sciacca Film
Fest e ha partecipato ai festival di Rotterdam,
Copenhagen, Monaco di Baviera, Pechino,
Buenos Aires, New York, Annecy, Siviglia e
Tolosa.
MOTIVAZIONE
Inizi a 16 anni in una radio privata a Savona. A 18 vince un concorso in RAI, nel mondo dell’allora eccellenza radiofonica e televisiva. Si laurea in lettere con una tesi sugli elementi letterari nei testi dei cantautori italiani. Anche attore e doppiatore per il cinema, regista di documentari, sceneggiatore e autore. Nel 1993 arriva il vero successo con Quelli che il calcio, la trasmissione che lo consacra al grande pubblico mettendo in risalto per la prima volta le sue doti di conduttore singolo oltre che di spalla ed imitatore. Nel 1999, nel 2000, nel 2012 e nel 2013 conduce il Festival di Sanremo ottenendo ascolti record. Dal 2003 conduce Che tempo che fa. Con 27 riconoscimenti televisivi è uno dei conduttori RAI più premiati di sempre. Tutto suo è un modo garbato e colto di fare televisione.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Dopo il debutto nell’ottobre del 1983 con
Raffaella Carrà in Pronto Raffaella, è nel cast
di Loretta Goggi in Quiz. Nel 1985 e nel
1986 conduce L’Orecchiocchio. Per i due
anni seguenti conduce il programma per ragazzi
Jeans, nell’88 è con Walter Zenga
in Forza Italia, nell’82 conduce Fate il vostro
gioco. E’ autore e conduttore di T’amoTV, e
per Raitre del quiz Porca miseria. Conduce
Fantastico Bis nel 1991 e dal 1992 al
1994 Diritto di replica. Dal 1994 al 2001 è
autore e conduttore di Quelli che il calcio.
Nel 1997 scrive e conduce il programma
Anima mia, e Sanremo Giovani.
Il 1999 lo vede sul palco dell’Ariston di Sanremo
con Laetitia Casta e il Premio Nobel
Renato Dulbecco. Nello stesso anno conduce
L’Ultimo Valzer, con Claudio Baglioni. Nel
2000 viene richiamato per la 50° edizione
del Festival di Sanremo, questa volta con Luciano
Pavarotti e Ines Sastre, raggiungendo il
record d’ascolti degli ultimi 12 anni.
A partire dal 2003 inventa e presenta Che
Tempo Che Fa, che gli varrà il Premio È giornalismo
2007.
È del 2010 il programma Vieni via con me,
con Roberto Saviano, che con quasi 10 milioni
di spettatori diventa il programma più
visto di tutta la storia di Raitre. Nel 2012 si
sposta su La7 con il nuovo programma con
Roberto Saviano, Quello che (non) ho, anch’esso
record di ascolti.
Altro record con il ritorno sul palco dell’Ariston
per il Festival di Sanremo 2013, presentato
con Luciana Littizzetto. La formula viene
replicata l’anno successivo.
Nel 2016 conduce due puntate evento di Rischiatutto,
remake dello storico programma
degli anni ‘70 di Mike Bongiorno. Nel 2017
su Rai1, conduce con Pif e Roberto Saviano
la serata FalconeeBorsellino.
Nel corso degli anni Che Tempo Che Fa ha
ospitato circa 2.500 personalità provenienti
da tutto il mondo. Quest’anno lo show di Fabio
Fazio è approdato la domenica sera su
Rai1, con le interviste one to one prima
e Che tempo che fa il Tavolo poi. Nella seconda
serata del lunedì, sempre su Rai1, ha
debuttato invece Che Fuori Tempo Che Fa,
sperimentando una nuova formula con un
tavolo più piccolo, alla francese.
MOTIVAZIONE
Laurea in archeologia, papirologia. Un italiano star globale che viviseziona il capitalismo. Sette Premi della critica in Europa. Due premi Ubu, diciassette adattamenti internazionali. Nel 2015 succede a Giorgio Strehler e Luca Ronconi al Piccolo di Milano come responsabile artistico. Il suo Qualcosa sui Lehman è un libro senza eguali che apre uno squarcio sul futuro, un’opera straordinaria, in grado di attraversare il tempo intrecciando la storia privata di una famiglia e quella universale degli uomini. Lo spettacolo teatrale tratto dal libro è tradotto in 15 lingue e verrà diretto da Sam Mendes per il Royal National di Londra.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Stefano Massini è da alcuni anni lo scrittore
italiano più rappresentato sui palcoscenici di
tutto il mondo. Saggista, sceneggiatore e
firma del quotidiano La Repubblica, ha vinto
sette premi della critica tra Francia, Italia,
Germania e Spagna, e nel 2015 è stato scelto
come consulente artistico del Piccolo Teatro
di Milano, Teatro d’Europa.
Tra i suoi libri Lavoro (Il Mulino, 2016), Qualcosa
sui Lehman (Mondadori, 2016) e, in
uscita a novembre 2017 per Mondadori, L’interpretatore
dei sogni.
Qualcosa sui Lehman è stato uno dei libri più
acclamati degli ultimi anni e ha vinto il Premio
Selezione Campiello e il Premio Letterario
Internazionale Mondello-Opera Italiana.
La versione teatrale che ne è tratta – in
Italia ultima regia di Luca Ronconi - è stata
rappresentata in tutto il mondo, tradotta in
15 lingue ed è in cartellone al National Theatre
di Londra per la regia del premio Oscar
Sam Mendes. Nel 2018 più testi di Massini
sbarcheranno in scena a Broadway.
MOTIVAZIONE
Ha ricoperto incarichi di grande responsabilità, ha comandato reparti di indiscusso prestigio, è stato insignito della Legione di merito, la più alta onorificenza che l’esercito degli Stati Uniti conferisce agli ufficiali di paesi stranieri. Dal luglio 2016 è a capo del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, lo specializzatissimo –unico al mondo- “braccio militare” alle dirette dipendenze del MiBACT, che, oltre ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati, favorisce il recupero di quelli trafugati e, con la Task Force Carabinieri Unite4Heritage, coordina personale addestrato per affrontare calamità naturali sia in ambito nazionale che estero.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Il Generale di Brigata Fabrizio Parrulli dal luglio
2016 è Comandante dei Carabinieri per
la tutela del patrimonio culturale.
Istituito nel 1969, con la denominazione di
Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico,
precedendo di un anno la Convenzione
UNESCO di Parigi del 1970, con la quale si
invitavano gli Stati Membri ad adottare le opportune
misure per impedire l’acquisizione
di beni illecitamente esportati e favorire il recupero
di quelli trafugati, nonché a istituire
specifici servizi di polizia a ciò finalizzati,
nel 2001, il Comando Carabinieri per la Tutela
del Patrimonio Culturale (TPC) ha assunto
l’attuale denominazione ed è inserito
funzionalmente nell’ambito del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
(MiBACT) quale Ufficio di diretta collaborazione
del Ministro, svolgendo compiti
concernenti la sicurezza e la salvaguardia
del patrimonio culturale nazionale attraverso
la prevenzione e la repressione delle violazioni
alla legislazione di tutela dei beni
culturali e paesaggistici.
Il Comando è composto da militari in possesso
di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia
di “Tutela del Patrimonio Culturale” ed è presente
sul territorio con 15 Nuclei, dipendenti
da un Gruppo, e con un Reparto Operativo
articolato nelle Sezioni Antiquariato, Archeologia,
Falsificazione e Arte Contemporanea
a cui sono attribuiti compiti di coordinamento
investigativo sull’intero territorio
nazionale e di cooperazione internazionale
di polizia. Grazie all’esperienza maturata
nei teatri operativi del Kosovo e dell’Iraq, per
le attività di recupero dei beni culturali, Il
TPC è stato individuato per costituire la componente
Carabinieri della Task Force italiana
“Unite4Heritage”, i cosiddetti “Caschi Blu
della Cultura” ossia una Task Force di esperti
civili e di Carabinieri del TPC che l’Italia
mette a disposizione per missioni finalizzate
alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio
culturale in aree e situazione di crisi in cui
l’uomo o le calamità naturali lo mettono in
pericolo: tutto ciò sotto egida dell’UNESCO.
Ad oggi l’attività del TPC ha portato al recupero
di circa 800.000 opere d’arte, al sequestro
di più di 1.158.000 artefatti archeologici,
al sequestro di 271.550 falsi e al deferimento
all’Autorità Giudiziaria di più di
34.000 persone ed alla detenzione di circa
1.200
MOTIVAZIONE
Una delle attrici più raffinate ed eleganti del mondo teatrale e cinematografico italiano. Classe ed eclettismo rivestiti da una semplicità unica, grande naturalezza e spontaneità istintiva. Una carriera cominciata in tenera età: a dieci anni protagonista di Anna dei miracoli, a tredici una delle figlie del Principe di Salina nel Gattopardo di Visconti. Dopo gli esordi con Squarzina, lavora con Strehler, Ronconi, Stefano Massini. Premio per la migliore interpretazione femminile a Cannes nel 1970 per Metello di Bolognini, calca anche i palcoscenici francesi per molti anni. Lavora nei grandi sceneggiati televisivi, è doppiatrice, interprete musicale, presentatrice e docente alla Ca’ Foscari di Venezia.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Ottavia Piccolo, nata a Bolzano, è attrice di
teatro, cinema e televisione. Fa il suo esordio
a 11 anni in Anna dei miracoli (1962), regia
di Luigi Squarzina, accanto ad Anna Proclemer.
In seguito lavora con i più grandi registi
teatrali italiani, da Visconti a Strehler, da
Ronconi a Lavia, da Cobelli a De Lullo a Castri.
Ancora Visconti è il primo a dirigerla per il
grande schermo, nel Gattopardo. Anche in
questo ambito la carriera della Piccolo e segnata
da maestri d’eccellenza: Mauro Bolognini
e Claude Sautet, Pierre Granier-Deferre
e Pietro Germi, Ettore Scola e Luigi Magni...
In televisione Ottavia Piccolo è presente
dapprima con la prosa e gli sceneggiati
nelle stagioni del bianco e nero, poi in fiction
di grande popolarità sia in Italia sia in
Francia, dove è apprezzata dai tempi del suo
Palmarés a Cannes, ottenuto con Metello nel
1970.
Il suo impegno in teatro non ha conosciuto
soste e negli ultimi anni, che hanno visto
una sua intensa collaborazione col drammaturgo
Stefano Massini, ha portato in tournée,
di quest’ultimo, Donna non rieducabile, un
memorandum su Anna Politkovskaja diretto
da Silvano Piccardi. Sempre di Massini, Processo
a Dio (regia di Sergio Fantoni), 7 minuti
(regia di Alessandro Gassmann; anche al
cinema, con regia di Michele Placido), Enigma
(regia di Silvano Piccardi).
MOTIVAZIONE
Nata a Roma, inizia a suonare il pianoforte a cinque anni, per dieci anni studia al Conservatorio di Santa Cecilia per poi, appena diplomata, entrare con una borsa di studio alla Julliard School di New York. Uno dei giovani talenti più apprezzati dell’attuale panorama musicale, pianista affermata e la preferita da Riccardo Muti; direttore d’orchestra al regio di Torino; prima donna italiana a dirigere l’Opera di Vienna, direttore principale dell’Opera di Liegi. Vive tra New York e Vienna. Gesto nitido, vivida musicalità, determinazione professionale, background di studi rigorosi, nei teatri di Vienna, Salisburgo, Chicago, Glyndebourne e New York, ha collaborato con i massimi direttori del nostro tempo.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Riconosciuta dalla stampa italiana e internazionale
come uno dei direttori d’orchestra
più interessanti della sua generazione, Speranza
Scappucci, romana e diplomata alla
Julliard School di New York ed al Conservatorio
di Musica Santa Cecilia di Roma, ha recentemente
debuttato all´Opera di Vienna riunascuotendo grande successo di critica e pubblico.
Gli impegni futuri includono La Bohème e
L’elisir d’amore alla Wiener Staatsoper, La fille
du régiment e La Bohème all´Opera di Zurigo,
Attila al Teatro Liceu di Barcellona, Manon
Lescaut e Carmen all´Opera Royale de
Wallonie di Liegi, La sonnambula all´Opera
di Roma, Le nozze di figaro al Teatro Regio
di Torino ed il debutto con Il barbiere di Siviglia
alla Canadian Opera di Toronto.
Ha diretto l´Orchestra Filarmonica della radio
Olandese al Concertgebouw di Amsterdam,
la Royal Liverpool Philharmonic, l´Orchestra
Filarmonica di Danimarca, la Prag
Philharmonia, l´Orchestra Regionale della
Toscana, l´Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari,
l´Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini
di Parma e con l´Orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino.
Recentemente ha debuttato alla Wiener Staatsoper
con La Cenerentola, La traviata e
Don Pasquale, all´Opera Royale di Wallonie
con una nuova produzione di Jerusalem di
Giuseppe Verdi, ha diretto una nuova produzione
de Il turco in Italia al Rossini Opera Festival
di Pesaro, nonché La sonnambula al
Lincoln Center di New York in una produzione
del MET Opera e Juilliard, La Cenerentola
al Teatro Regio di Torino e alla Washington
Opera, La Bohème all´Opera di Los
Angeles, una nuova produzione di La fille du
régiment alla Santa Fe Opera e Attila al Teatro
Mariinsky di San Pietroburgo.
MOTIVAZIONE
Nato a Firenze nel 1929, ha interpretato per sessant’anni il ruolo di Arlecchino, nel solco della tradizione della Commedia dell’arte. Studi all’Accademia Silvio d’Amico, allievo di Jacques Lecoq, nel 1957 debutta al Piccolo nella Favola del figlio cambiato di Pirandello. Nel 1959, grazie a Strehler sostituisce Marcelo Moretti in Arlecchino servitore di due padroni, Leone d’oro alla carriera nel 2006, dal 2007 ambasciatore Unicef, nel 2008 protagonista anche a Pechino con il suo Arlecchino: nel 2010 Guinness dei primati per la più lunga performance di teatro nello stesso ruolo. Il suo minuto corpo energico e vitale, la sua voce, i suoi silenzi sono l’aria stessa che si respira a teatro. Bravura ed elettrizzante leggerezza. Disciplina, amore, osmosi… l’immortalità che incontra il mortale e per un po’ vivono assieme: sue sono le emozioni, la soddisfazione, la complicità di Arlecchino. E’ attualmente sul set di Paolo Virzì.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Ferruccio Soleri nasce a Firenze, dove frequenta
la Facoltà di Matematica e Fisica. In
seguito studia all’Accademia Nazionale
d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Debutta
nel 1957 al Piccolo Teatro di Milano ne La
favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello
diretto da Orazio Costa.
In seguito recita sotto la direzione di importanti
registi tra i quali Menegatti, Strehler,
Chéreau, Huston, Squarzina, Giucciardini,
Pugelli, Vitez, Langhoff.
Nel 1963 debutta nel ruolo di protagonista
in Arlecchino, servitore di due padroni di
Carlo Goldoni per la regia di Giorgio Strehler,
spettacolo in tournée tuttora in Italia e
nel mondo.
Per la rete televisiva italiana-RAI ha preso
parte ai seguenti film: Gli agnellini mangiano
l’edera e Il tunnel, di Giacomo Vaccari; Il
gran maestro di Santiago, di Enzo Ferrieri;
Giovanna di Lorena, regia di Mario Ferrero;
La nuora, di Giacomo Colli; I giorni dell’amore,
di Beppe Menegatti; La maschera e
il volto, di Luigi Chiarelli e Flaminio Bollini;
Arlecchino servitore di due padroni, di Giorgio
Strehler.
Nel 1971 debutta come regista ne Il Corvo di
Gozzi. Negli anni seguenti ha messo in scena:
La Locandiera, I due gemelli veneziani, La
castalda, Il ventaglio e L’impresario delle
Smirne di Goldoni; La mandragola di Macchiavelli,
Arlecchino, l’amore e la fame di
Ferrante e Soleri, Arlecchino, fame… fame…
fame… di De Martino e Soleri, Arlecchino e
gli altri di Soleri e Lunari.
Come regista ha messo in scena anche alcune
opere liriche di repertorio tra cui: Don Pasquale,
Convenienze e inconvenienze teatrali,
Viva la mamma di Donizetti, L’italiana in Algeri, Il signor Bruschino
e Il turco in Italia di Rossini.
MOTIVAZIONE
Medico, ricercatore, professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma, ha portato contributi originali alla individuazione di metodiche immunologiche, alla diagnosi e alla terapia di malattie di diversissimo genere. Fondatore dell’Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS si è sempre impegnato nel sociale cercando di dare all’opinione pubblica messaggi utili per evitare comportamenti a rischio e battendosi contro la discriminazione delle persone sieropositive.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Fernando Aiuti è laureato in Medicina e Chirurgia
all’università “La Sapienza” di Roma,
ove ha svolto la sua carriera. È stato direttore
della Scuola di specializzazione di allergologia
e immunologia clinica, ordinario
dell’omonima materia, poi professore di Medicina
Interna e coordinatore dei Dottorati di
ricerca in scienze immunologiche e infettivologiche.
Primario di Allergologia e Immunologia
clinica al Policlinico Umberto I a
Roma. Già presidente della Società italiana
di immunologia e componente della Commissione
dell’OMS per le immunodeficienze.
È autore di 650 pubblicazioni, di cui 387
edite in riviste internazionali, oltre che di
due libri: Nessuna condanna (storie di malati)
e Il meraviglioso sistema immunitario. È
stato inoltre vincitore di numerosi premi
scientifici.
Ha collaborato con l’amministrazione pubblica
ed enti privati nei settori medico e sociale
contro le malattie infettive (in particolare
l’AIDS), le tossicodipendenze e a favore
delle vaccinazioni.
È stato presidente dell’Associazione nazionale
per la lotta contro l’AIDS e dell’Associazione
per le malattie autoimmuni, membro
del Consiglio superiore della Sanità, della
Commissione per le malattie rare, vicepresidente
della Commissione nazionale per
la lotta contro l’AIDS, Presidente della commissione
contro le tossicodipendenze della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
È stato consigliere comunale e presidente
della Commissione speciale per le politiche
sanitarie di Roma Capitale. Già presidente e
ora presidente onorario del Centro studi delle
Marche. Socio onorario del Rotary Club.
È Cavaliere di Gran Croce della Repubblica
Italiana per la sua attività scientifica e sociale.
È ora professore emerito dell’Università la
Sapienza di Roma.
MOTIVAZIONE
Ha saputo rendere divertenti i buchi neri e la teoria della relatività. Ha saputo trasformare lezioni universitarie in un best seller. E’ parte attiva dell’Institut Universitaire de France, della Beijing Normal University in Cina, dell’Académie Internationale de Philosophie des Sciences, dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, dell’Accademia Galileana, del Department of History and Philosophy of Science di Pittsburgh. Scienziato e divulgatore è uno dei fondatori della teoria della gravità quantistica a loop. Attualmente docente di fisica teorica all’Università di Aix-Marseille, responsabile della ricerca in gravità quantistica del Centre de Physique Théorique, ai giovani insegna che la parola più bella è utopia, la capacità di immaginare qualcosa che, ancora, non c’è.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Carlo Rovelli è nato a Verona, e ha studiato a
Bologna e poi a Padova. Ha insegnato in diverse
Università in Europa e negli Stati Uniti.
Attualmente è titolare della cattedra di Fisica
Teorica dell’Università di Aix-Marsiglia,
dove insegna Relatività generale e Storia della
scienza antica. Dirige il gruppo di ricerca
in Gravità quantistica del Centro di fisica
teorica di Luminy.
Rovelli è membro senior dell’Institut Universitaire
de France, professore onorario dell’Università
normale di Pechino, professore
aggiunto al Centro di storia e filosofia della
scienza dell’Università di Pittsburgh, membro
titolare dell’Accademia internazionale di
Filosofia della scienza, e fellow della Società
internazionale di relatività generale e fisica
della gravitazione.
È conosciuto principalmente per la teoria
della gravità quantistica a loop, una delle
principali ipotesi teoriche per combinare relatività
generale e meccanica quantistica.
Tra i suoi riconoscimenti più prestigiosi sono
il Xanthopoulos Award in Fisica della relatività,
il Chancellor Distinguished Research
Award dell’Università di Pittsburgh, il Prix du
Rayonnement International della città di
Marsiglia e una chiamata per chiara fama votata
dal Dipartimento di fisica dell’Università
La Sapienza di Roma, nel 2002.
Rovelli ha pubblicato oltre 200 articoli di fisica
teorica, due trattati sulla Gravità quantistica
(pubblicati da Cambridge University
Press nel 2004 e nel 2014) e diversi libri di
divulgazione (tradotti in inglese, francese, cinese,
portoghese e turco). In Italiano sono
usciti: Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio?
(Di Renzo, 2004), Cos’è la scienza
(Mondadori 2011), La realtà non è come ci
appare (Cortina 2014) e Sette brevi lezioni di
fisica (Adelphi 2014), un best seller mondiale
tradotto in 42 paesi. Il suo ultimo libro è
L’ordine del tempo (Adelphi 2017).
MOTIVAZIONE
Medico, specializzato in chirurgia d’urgenza, pratica nel campo del trapianto di cuore fino a quando si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Si specializza anche in chirurgia cardiopolmonare, lavorando negli Stati Uniti a Stanford e Pittsburgh, in Gran Bretagna all’Harefield Hospital e in Sudafrica al famoso Groote Schuur Hospital di Città del Capo. Dopo un lungo servizio per il Comitato Internazionale della Croce Rossa in varie zone di guerra, nel 1994 fonda Emergency. Nata per fornire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime di tutte le guerre e delle mine antiuomo, l’associazione ha nel tempo esteso il raggio delle sue attività alla cura delle vittime della povertà in Paesi in cui non esistono strutture sanitarie gratuite. Dal 2005 opera anche in Italia offrendo assistenza gratuita agli immigrati e ai bisognosi anche grazie ad ambulatori mobili di eccellenza. Nel 2015 ha ricevuto, primo italiano di sempre, il Right Livelihood Award. In suo onore è stato intitolato l’asteroide 248908 Ginostrada.
BIOGRAFIA ESSENZIALE
Chirurgo d’urgenza al Policlinico di Milano,
negli anni ‘80 si è occupato principalmente
di chirurgia dei trapianti di cuore e cuorepolmone,
con lunghi periodi di permanenza
negli Stati Uniti, all’università di Stanford e
Pittsburg, e stage presso l’ospedale di Harefield,
(GB) e presso il Groote Schuur Hospital,
a Capetown, Sud Africa.
Dopo aver lavorato negli ospedali italiani di
Rho (Milano) e di Bergamo, nel 1988 decide
di applicare la sua esperienza di chirurgia di
urgenza all’assistenza e alla cura dei feriti di
guerra. Dal 1989 al 1994 lavora con la Croce
Rossa Internazionale di Ginevra in zone
di guerra: 1989 Quetta, Pakistan; 1990 Dessiè,
Etiopia e Khao-I-Dang, Tailandia; 1991
Kabul, Afghanistan e Ayacucho, Perù; 1992
Kabul, Afghanistan; 1993 Balbala, Gibuti e
Berbera, Somalia; 1994 Bosnia.
L’esperienza accumulata in anni di chirurgia
di guerra spinge Gino Strada, con la moglie
Teresa Sarti e alcuni colleghi, a fondare una
organizzazione piccola, agile e altamente
specializzata, che porti cure mediche e chirurgiche
gratuite e di elevata qualità alle vittime
di guerra. Nella primavera del 1994,
con un gruppo di colleghi e amici, fonda a
Milano Emergency, un’associazione che ha
offerto cure gratuite a oltre 8 milioni e mezzo
di persone vittime della guerra, delle mine
antiuomo e della povertà.
Dal 1994, ne è direttore esecutivo.
Gino Strada ha ricevuti numerosi premi e riconoscimenti,
tra i quali il Premio
Antonio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale
dei Lincei nel 2003, il PHD in Humane
Letters dal Colorado College di Colorado
Springs, Colorado, USA, nel 2006, il Right
Livelihood Award, il cosiddetto Nobel alternativo,
nel 2015 e il Sunhak peace prize nel
2017.